Mi sono proposto in questo articolo di cercare di aiutare i credenti a comprendere l'importanza di certe scelte, sopratutto in un periodo come quello che stiamo vivendo e in una società come la nostra, apatica e tollerante: Apatia e tolleranza sono le ultime virtù di una società morente (Aristotele)
Premetto che da 13 anni frequento gli incontri ed eventi dell'associazione Germission. La svolta che cambiò in meglio la mia vita sotto ogni aspetto è iniziata con l'adesione a Gerpartner.
Ricordo anni fa, quando Roberto propose le 4D del DISCEPOLATO. Fu per me una benedizione del cielo, mentre alcuni aderirono altri criticarono, giudicarono ed altri ancora lasciarono gli incontri. E' per me incredibile come certi cristiani, credenti e praticanti, non credano alle promesse di Dio!
Hanno magari letto e certamente udito la Parola di Dio, ma non la accolgono: Quel servo che ha conosciuto la volontà del suo padrone e non ha preparato, né fatto nulla per compiere la sua volontà, riceverà molte percosse; ma colui che non l'ha conosciuta e ha fatto cose degne di castigo, ne riceverà poche (Lc 12, 47)
Ho fatto un'ampia ricerca e da nessuna parte ho trovato qualcuno che proponesse un percorso cosi specifico e chiaro in totale ubbidienza alla Parola di Dio: Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli (Mt 28,18)
Premetto che da 13 anni frequento gli incontri ed eventi dell'associazione Germission. La svolta che cambiò in meglio la mia vita sotto ogni aspetto è iniziata con l'adesione a Gerpartner.
Ricordo anni fa, quando Roberto propose le 4D del DISCEPOLATO. Fu per me una benedizione del cielo, mentre alcuni aderirono altri criticarono, giudicarono ed altri ancora lasciarono gli incontri. E' per me incredibile come certi cristiani, credenti e praticanti, non credano alle promesse di Dio!
Hanno magari letto e certamente udito la Parola di Dio, ma non la accolgono: Quel servo che ha conosciuto la volontà del suo padrone e non ha preparato, né fatto nulla per compiere la sua volontà, riceverà molte percosse; ma colui che non l'ha conosciuta e ha fatto cose degne di castigo, ne riceverà poche (Lc 12, 47)
Ho fatto un'ampia ricerca e da nessuna parte ho trovato qualcuno che proponesse un percorso cosi specifico e chiaro in totale ubbidienza alla Parola di Dio: Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli (Mt 28,18)
Scopriamo insieme le 9 Regole per essere veramente Felici , per prima cosa dobbiamo capire veramente cosa ci può rendere felici, tutti direte i soldi e il successo, è provato scientificamente e socialmente che successo e soldi non equivale ad ESSERE FELICI .
Ma allora COSA SERVE PER ESSERE VERAMENTE FELICI..
Che ne dite immergetevi in questo articolo e lo scoprite, forse è più semplice di quanto voi pensiate...
Da studi fatti sulle persone felici sono state state riconosciute queste 9 caratteristiche comuni che possono diventare delle vere e proprie regole da rispettare per raggiungere la VERA FELICITÀ.
Ma allora COSA SERVE PER ESSERE VERAMENTE FELICI..
Che ne dite immergetevi in questo articolo e lo scoprite, forse è più semplice di quanto voi pensiate...
Da studi fatti sulle persone felici sono state state riconosciute queste 9 caratteristiche comuni che possono diventare delle vere e proprie regole da rispettare per raggiungere la VERA FELICITÀ.
L’educazione deve avere come presupposto una grande fiducia verso la persona ed un profondo rispetto per la sua coscienza. La fiducia nasce dalla consapevolezza che ogni persona ha in sé la potenzialità di diventare “una personalità” sia in campo umano che in quello spirituale e dalla speranza che tale potenzialità possa crescere ed emergere. Il rispetto della coscienza nasce dalla consapevolezza che ogni persona è “diversa” l’una dall’altra e che diverso non significa né inferiore né superiore, ma la diversità è cosa molto buona perché ognuno può attingere dall’altro le qualità migliori per arricchire sé stesso, perché in ognuno c’è qualcosa di prezioso che non c’è in nessun altro. Le persone sono ineguali per natura e pertanto non bisogna cercare di renderle uguali perché è la diversità degli uomini, la differenzazione delle loro qualità e delle loro tendenze che costituisce la grande risorsa del genere umano. L’universalità di Dio consiste nella molteplicità infinita dei cammini che conducono a Lui, ciascuno dei quali è riservato a quel singolo uomo....
La donna più bella. Inizio sempre i miei incontri invitando le persone presenti a ricordarsi l'un l'altro, a voce alta, di essere persone "stupende e meravigliose". Stupende e meravigliose, quindi...bellissime! Per questo desidero condividere la storia della modella e atleta Turia Pitt.
E’ il 2011 quando Turia partecipa alla maratona di 100 km nelle campagne intorno alla città di Kimberly, in Sudafrica. Qui all’improvviso durante la corsa, lei ed altri 5 concorrenti rimangono intrappolati in un incendio divampato all’interno di una gola rocciosa. Non c’è via di fuga, le fiamme avvolgono il gruppo e l’intervento dei soccorsi riesce ad evitare il peggio.
Le ambulanze sfrecciano in direzione dell’ospedale più vicino dove si cerca di fare il possibile per salvare la vita degli atleti feriti. Dopo un lungo periodo in terapia intensiva Turia si risveglia tra le mura della clinica: la sofferenza fisica si mischia a quella psicologica, ha perso l’uso delle dita nella mano destra, il corpo le procura forti dolori ed il volto è completamente ustionato.
La pelle scurita dalle bruciature ha cancellato quasi completamente i suoi lineamenti, gli 800 giorni in ospedale e gli oltre 100 interventi chirurgici non sono bastati a restituirle quel corpo che fino a poco tempo prima dell’incendio le aveva permesso di sfilare sulle passerelle della moda e di gareggiare come sportiva in numerose competizioni...
E’ il 2011 quando Turia partecipa alla maratona di 100 km nelle campagne intorno alla città di Kimberly, in Sudafrica. Qui all’improvviso durante la corsa, lei ed altri 5 concorrenti rimangono intrappolati in un incendio divampato all’interno di una gola rocciosa. Non c’è via di fuga, le fiamme avvolgono il gruppo e l’intervento dei soccorsi riesce ad evitare il peggio.
Le ambulanze sfrecciano in direzione dell’ospedale più vicino dove si cerca di fare il possibile per salvare la vita degli atleti feriti. Dopo un lungo periodo in terapia intensiva Turia si risveglia tra le mura della clinica: la sofferenza fisica si mischia a quella psicologica, ha perso l’uso delle dita nella mano destra, il corpo le procura forti dolori ed il volto è completamente ustionato.
La pelle scurita dalle bruciature ha cancellato quasi completamente i suoi lineamenti, gli 800 giorni in ospedale e gli oltre 100 interventi chirurgici non sono bastati a restituirle quel corpo che fino a poco tempo prima dell’incendio le aveva permesso di sfilare sulle passerelle della moda e di gareggiare come sportiva in numerose competizioni...
4 dinamiche vincenti
Considera le fortune che hai. Una volta che ti sarai reso conto di quanto vali, tornerai a sorridere, vedrai risplendere il sole, riuscirai finalmente ad andare in contro alla vita come Dio l’aveva intesa per te... con grazia, forza, coraggio e fiducia. Uno dei segreti della vita più importanti e inconfutabili che ho dovuto imparare, nel dolore, è che non puoi nemmeno iniziare a modificare un’esistenza irrimediabilmente fallita, un lavoro monotono e ingrato o una grave situazione finanziaria che sembra condannarti alla sconfitta personale finché non sai apprezzare i beni che già possiedi...
Considera le fortune che hai. Una volta che ti sarai reso conto di quanto vali, tornerai a sorridere, vedrai risplendere il sole, riuscirai finalmente ad andare in contro alla vita come Dio l’aveva intesa per te... con grazia, forza, coraggio e fiducia. Uno dei segreti della vita più importanti e inconfutabili che ho dovuto imparare, nel dolore, è che non puoi nemmeno iniziare a modificare un’esistenza irrimediabilmente fallita, un lavoro monotono e ingrato o una grave situazione finanziaria che sembra condannarti alla sconfitta personale finché non sai apprezzare i beni che già possiedi...
Cosa ti trattiene al palo?
Quando ero piccolo adoravo il circo, ero attirato in particolar modo dall'elefante che, come scoprii più tardi, era l'animale preferito di tanti altri bambini. Durante lo spettacolo faceva sfoggio di un peso, una dimensione e una forza davvero fuori dal comune... ma dopo il suo numero, e fino ad un momento prima di entrare in scena, l'elefante era sempre legato ad un paletto conficcato nel suolo, con una catena che gli imprigionava una delle zampe. Eppure il paletto era un minuscolo pezzo di legno piantato nel terreno soltanto per pochi centimetri. e anche se la catena era grossa mi pareva ovvio che un animale del genere potesse liberarsi facilmente di quel paletto e fuggire.
Che cosa lo teneva legato? Chiesi in giro a tutte le persone che incontravo di risolvere il mistero dell'elefante; qualcuno mi disse che l'elefante non scappava perché era ammaestrato... allora posi la domanda ovvia: "se è ammaestrato, perché lo incatenano?". Non ricordo di aver ricevuto nessuna risposta coerente.
Con il passare del tempo dimenticai il mistero dell'elefante e del paletto. Per mia fortuna qualche anno fa ho scoperto che qualcuno era stato tanto saggio da trovare la risposta: l'elefante del circo non scappa perché è stato legato a un paletto simile fin da quando era molto, molto piccolo.
Chiusi gli occhi e immaginai l'elefantino indifeso appena nato, legato ad un paletto che provava a spingere, tirare e sudava nel tentativo di liberarsi, ma nonostante gli sforzi non ci riusciva perché quel paletto era troppo saldo per lui, così dopo vari tentativi un giorno si rassegnò alla propria impotenza. L'elefante enorme e possente che vediamo al circo non scappa perché crede di non poterlo fare: sulla sua pelle è impresso il ricordo dell'impotenza sperimentata e non è mai più ritornato a provare... non ha mai più messo alla prova di nuovo la sua forza... mai più!....
Quando ero piccolo adoravo il circo, ero attirato in particolar modo dall'elefante che, come scoprii più tardi, era l'animale preferito di tanti altri bambini. Durante lo spettacolo faceva sfoggio di un peso, una dimensione e una forza davvero fuori dal comune... ma dopo il suo numero, e fino ad un momento prima di entrare in scena, l'elefante era sempre legato ad un paletto conficcato nel suolo, con una catena che gli imprigionava una delle zampe. Eppure il paletto era un minuscolo pezzo di legno piantato nel terreno soltanto per pochi centimetri. e anche se la catena era grossa mi pareva ovvio che un animale del genere potesse liberarsi facilmente di quel paletto e fuggire.
Che cosa lo teneva legato? Chiesi in giro a tutte le persone che incontravo di risolvere il mistero dell'elefante; qualcuno mi disse che l'elefante non scappava perché era ammaestrato... allora posi la domanda ovvia: "se è ammaestrato, perché lo incatenano?". Non ricordo di aver ricevuto nessuna risposta coerente.
Con il passare del tempo dimenticai il mistero dell'elefante e del paletto. Per mia fortuna qualche anno fa ho scoperto che qualcuno era stato tanto saggio da trovare la risposta: l'elefante del circo non scappa perché è stato legato a un paletto simile fin da quando era molto, molto piccolo.
Chiusi gli occhi e immaginai l'elefantino indifeso appena nato, legato ad un paletto che provava a spingere, tirare e sudava nel tentativo di liberarsi, ma nonostante gli sforzi non ci riusciva perché quel paletto era troppo saldo per lui, così dopo vari tentativi un giorno si rassegnò alla propria impotenza. L'elefante enorme e possente che vediamo al circo non scappa perché crede di non poterlo fare: sulla sua pelle è impresso il ricordo dell'impotenza sperimentata e non è mai più ritornato a provare... non ha mai più messo alla prova di nuovo la sua forza... mai più!....
Mi permetto di porti una domanda: A cosa sei dedicato nella tua vita? Per cosa ti stai sacrificando? In cosa ti stai impegnando? Qual'è la cosa preziosa a cui stai tendendo?
Esiste qualcosa a cui attribuisci tanto valore da sacrificare tutto ciò che avete pur di ottenerlo? "Io ho visto tutto ciò che si fa sotto il sole: ed ecco tutto è vanità, è un correre dietro al vento" (Qoelet 1,14)
Molti sono dediti ai propri obiettivi — denaro, fama, potere o una posizione — è raro che trovare qualcuno che abbia l’ammirevole dedizione di trovare Qui e Ora il Regno di Dio. Gesù illustra in privato ai suoi discepoli: “Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra" (Mt 13,45-46)....
Esiste qualcosa a cui attribuisci tanto valore da sacrificare tutto ciò che avete pur di ottenerlo? "Io ho visto tutto ciò che si fa sotto il sole: ed ecco tutto è vanità, è un correre dietro al vento" (Qoelet 1,14)
Molti sono dediti ai propri obiettivi — denaro, fama, potere o una posizione — è raro che trovare qualcuno che abbia l’ammirevole dedizione di trovare Qui e Ora il Regno di Dio. Gesù illustra in privato ai suoi discepoli: “Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra" (Mt 13,45-46)....
Perdono, guarigione e riconciliazione : parole forti che possono cambiare la vita di ognuno di noi..
Non sono cresciuta in una famiglia serena. Tutt'altro. Ho avuto un padre che era morbosamente geloso di mia madre (facendola soffrire parecchio per questo) e in più, cosa ancor più grave, ha avuto per me delle attenzioni sessuali (da ragazzina e poi da sposata). Con mio marito ho taciuto, mia madre sapeva della cosa io l'avevo informata) ma non sapeva come intervenire (era soggiogata, sottomessa e paurosa di mio padre autoritario).
Sono passati degli anni. Tanti. Il rapporto con mio padre, a causa di queste situazioni era sempre stato freddo. Poi ho incontrato Roberto, anni fa, e mi ha parlato del perdono. Del perdono come decisione e non frutto di uno stato emotivo. Tra le lacrime ho pregato Gesù e ho nel mio cuore perdonato mio padre.
In ogni caso tra noi vi era sempre quel muro, quella distanza. Mio papà è diventato anziano, poi vecchio....
Non sono cresciuta in una famiglia serena. Tutt'altro. Ho avuto un padre che era morbosamente geloso di mia madre (facendola soffrire parecchio per questo) e in più, cosa ancor più grave, ha avuto per me delle attenzioni sessuali (da ragazzina e poi da sposata). Con mio marito ho taciuto, mia madre sapeva della cosa io l'avevo informata) ma non sapeva come intervenire (era soggiogata, sottomessa e paurosa di mio padre autoritario).
Sono passati degli anni. Tanti. Il rapporto con mio padre, a causa di queste situazioni era sempre stato freddo. Poi ho incontrato Roberto, anni fa, e mi ha parlato del perdono. Del perdono come decisione e non frutto di uno stato emotivo. Tra le lacrime ho pregato Gesù e ho nel mio cuore perdonato mio padre.
In ogni caso tra noi vi era sempre quel muro, quella distanza. Mio papà è diventato anziano, poi vecchio....
Ritrovare la Luce.
Buongiorno a tutti! Sono un cantautore rock, il mio nome di Battesimo è Marco ma da tempo ho scelto il nome d’arte di Holygold.
Ho avuto la gioia di conoscere Roberto Aita grazie ad un mio carissimo amico, Stefano Mendogni, che tanti anni fa per Natale mi regalò un libro dallo strano titolo, “I 7 sigilli del risveglio”.
All’epoca, di Dio mi interessava ben poco, ero rimasto deluso dalla Chiesa e dalla poca gioia che comunicava. Avevo smesso anche con la “abitudine” della Messa, e preda di una sete spirituale davvero forte mi ero buttato alla ricerca di qualunque cosa fosse in grado di placarla. Mi ero, in particolare, rivolto alla New Age e al Taoismo, con frequenti escursioni nel campo del Reiki. Credevo fermamente nell’Astrologia, studiavo e leggevo i Tarocchi. Ancora inconsapevole della nostra attitudine ad essere “calamite”, attiravo a me tutte le sfortune che credevo di leggere negli astri e nelle carte, e ovviamente questo non faceva che rafforzare in me la convinzione che proprio lì fosse scritta la verità....
Buongiorno a tutti! Sono un cantautore rock, il mio nome di Battesimo è Marco ma da tempo ho scelto il nome d’arte di Holygold.
Ho avuto la gioia di conoscere Roberto Aita grazie ad un mio carissimo amico, Stefano Mendogni, che tanti anni fa per Natale mi regalò un libro dallo strano titolo, “I 7 sigilli del risveglio”.
All’epoca, di Dio mi interessava ben poco, ero rimasto deluso dalla Chiesa e dalla poca gioia che comunicava. Avevo smesso anche con la “abitudine” della Messa, e preda di una sete spirituale davvero forte mi ero buttato alla ricerca di qualunque cosa fosse in grado di placarla. Mi ero, in particolare, rivolto alla New Age e al Taoismo, con frequenti escursioni nel campo del Reiki. Credevo fermamente nell’Astrologia, studiavo e leggevo i Tarocchi. Ancora inconsapevole della nostra attitudine ad essere “calamite”, attiravo a me tutte le sfortune che credevo di leggere negli astri e nelle carte, e ovviamente questo non faceva che rafforzare in me la convinzione che proprio lì fosse scritta la verità....
Guarire il cuore ferito ...
Chi di noi non ha mai subito una forte delusione nella sua vita? Un pugno nello stomaco, un rifiuto, un affronto, una umiliazione così forte da togliere il respiro?
Oppure può esserci capitato di essere fonte, più o meno cosciente, di una forte umiliazione nei confronti di un'altra persona. Una azione, un comportamento che, anche se capitato nel passato, ancora oggi ci fa bruciare il cuore dal dolore? A chi non è mai capitato può davvero ringraziare il Signore, per chi, come a me, è capitato si pone un problema davanti che non può non essere affrontato.
Quanto e come questo trauma e questa ferita interiore stanno condizionando la tua vita presente? Questo dolore sta condizionando la tua vita? Sei libero da quel peso oppure ogni volta che qualche accadimento della vita te lo fa ricordare per te è meglio “mandare giù” e non pensarci pur di non soffrire?
Ti è mai capitato di avere reazioni sproporzionate rispetto ad un fatto che ti accade nella tua quotidianità? O ti è mai capitato di incontrare persone che reagiscono in modo sproporzionato ad un normale episodio di vita quotidiana?
Ecco se ti ritrovi nelle situazioni sopra descritte sei in buona compagnia.
Torniamo però alla domanda cruciale: Quanto e come questo trauma e questa ferita interiore stanno condizionando la tua vita presente?
Chi di noi non ha mai subito una forte delusione nella sua vita? Un pugno nello stomaco, un rifiuto, un affronto, una umiliazione così forte da togliere il respiro?
Oppure può esserci capitato di essere fonte, più o meno cosciente, di una forte umiliazione nei confronti di un'altra persona. Una azione, un comportamento che, anche se capitato nel passato, ancora oggi ci fa bruciare il cuore dal dolore? A chi non è mai capitato può davvero ringraziare il Signore, per chi, come a me, è capitato si pone un problema davanti che non può non essere affrontato.
Quanto e come questo trauma e questa ferita interiore stanno condizionando la tua vita presente? Questo dolore sta condizionando la tua vita? Sei libero da quel peso oppure ogni volta che qualche accadimento della vita te lo fa ricordare per te è meglio “mandare giù” e non pensarci pur di non soffrire?
Ti è mai capitato di avere reazioni sproporzionate rispetto ad un fatto che ti accade nella tua quotidianità? O ti è mai capitato di incontrare persone che reagiscono in modo sproporzionato ad un normale episodio di vita quotidiana?
Ecco se ti ritrovi nelle situazioni sopra descritte sei in buona compagnia.
Torniamo però alla domanda cruciale: Quanto e come questo trauma e questa ferita interiore stanno condizionando la tua vita presente?