Io desidero che tu prosperi in ogni cosa, che tu goda buona salute, così come prospera la tua anima (3Gv2)1 Tavola di Studio e Confronto2 Testimonianze di Fede e Guarigione3 Preghiera di Intercessione4 Video-Corsi di Form-Azione5 Preghiera e Arte6 Consulenza Skype7 Ebook di Form- Azione Spirituale8 Mp3-Risorse Audio9 Dio ama chi dona con gioia10

del

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Grazie Gesù, Maestro di Vita,
che sai pormi domande. Le poni alla mia persona, per motivarmi al meglio.
Al mio bene. Al meglio. Tu sei la Buona Notizia. Vangelo. Good News.

Tu hai dato te stesso per me. Lo hai fatto affinchè io possa vivere qui e ora (non dopo).
Una vita piena, abbondante, ricca di cose belle (benedizioni).
Oggi come ieri, stare sulla breccia.
Mi fu rivolta questa parola del Signore:
«Figlio dell'uomo, dì a Gerusalemme: Tu sei una terra non purificata, non lavata da pioggia in un giorno di tempesta. Dentro di essa i suoi prìncipi, come un leone ruggente che sbrana la preda, divorano la gente, s'impadroniscono di tesori e ricchezze, moltiplicano le vedove in mezzo ad essa.
I suoi sacerdoti violano la mia legge, profanano le cose sante. Non fanno distinzione fra il sacro e il profano, non insegnano a distinguere fra puro e impuro, non osservano i miei sabati e io sono disonorato in mezzo a loro.
I suoi capi in mezzo ad essa sono come lupi che dilaniano la preda, versano il sangue, fanno perire la gente per turpi guadagni. I suoi profeti hanno come intonacato tutti questi delitti con false visioni e oracoli fallaci e vanno dicendo: Così parla il Signore Dio, mentre invece il Signore non ha parlato.
Gli abitanti della campagna commettono violenze e si danno alla rapina, calpestano il povero e il bisognoso, maltrattano il forestiero, contro ogni diritto. Io ho cercato fra loro un uomo che costruisse un muro e si ergesse sulla breccia di fronte a me, per difendere il paese perché io non lo devastassi, ma non l'ho trovato. Io rovescerò su di essi il mio sdegno: li consumerò con il fuoco della mia collera: la loro condotta farò ricadere sulle loro teste». Oracolo del Signore Dio. (Ez.22-23,31)
Esiste una differenza importante fra solitudine e quiete: la solitudine è un sentimento involontario, non desiderato. L'essere solo, la quiete, è invece qualcosa di volontario, una scelta deliberata. Come Gesù "congedata la folla, salì sul monte, solo, a pregare; venuta la sera, egli se ne stava ancora solo lassù" (Mt 14,23). Come dovremmo fare noi per essere in intimità col Signore: Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. (Mt 6,6). La quiete è positiva.
Invece non lo è quella solitudine che tutti noi abbiamo sperimentato nelle sue varie forme. Quella solitudine dura e triste che spegne la voglia di vivere; quella solitudine che ti fa sentire isolato anche in mezzo alla folla, e che chiude ogni tua decisione nella prigione della paura. E' in questi momenti che tutto ci appare confuso e difficile, al punto da smarrire addirittura la speranza.
Ogni testimonianza è importante. Ogni intervento tangibile del Signore nella vita di una persona è significativa. E' significativa in primis per la persona beneficiata e poi per tutti coloro che, conoscendola, ne traggono forza e incoraggiamento.

Ancora oggi vengono sfornati migliaia di sermoni, prediche, omelìe sulla guarigione, avvenuta più di 2000 anni fa, dell'emorroissa nel vangelo (Mc 5,25-34). E' una testimonianza fantastica di fede, dalla quale ancora oggi tutti ne possiamo trarre insegnamenti importantissimi.

Peccato che per questa guarigione, come per altre, in troppe prediche e omelìe si parli spesso di un Gesù del passato, come a voler confinare il potere taumaturgico del Signore "in quei tempi". In realtà la Scrittura ci insegna che: Gesù Cristo è lo stesso, ieri,oggi e per sempre (Eb 13,8). La nostra Associazione, da quando il Signore mise nel mio cuore di fondarla e promuoverla, è denominata "Gesù è risorto", proprio perchè crediamo che Gesù è vivo, risorto e operante nella vita di coloro che Gli credono. Si capisce perché sant’Agostino può dire che “la fede dei cristiani è la risurrezione di Cristo”. Che Cristo sia morto tutti lo credono, anche i pagani, ma che sia risorto, solo i cristiani lo credono, e non è cristiano chi non lo crede.

Io credo, noi crediamo in Gesù Risorto, Vivo e operante oggi. Crediamo che Lui ancora oggi possa salvare, liberare e guarire coloro che confidano in Lui. Crediamo nella persona dello Spirito Santo che conferma la Parola attraverso i segni carismatici della Sua Presenza (Mc 16, 17-20).

Negli anni ho visto e sentito innumerevoli testimonianze delle Sue meraviglie nelle vite di tante persone. Ne abbiamo raccolte tantissime nel Sito Germission (scritte, audio e video) ma queste sono solo una parte delle tante testimonianze udite e riscontrate e che non sono mai state documentate.

Ricondivido la video- testimonianza di Alessandra (già presente nel Sito) perchè è bello sentire il suo punto di vista.
Mi sono proposto in questo articolo di cercare di aiutare i credenti a comprendere l'importanza di certe scelte, sopratutto in un periodo come quello che stiamo vivendo e in una società come la nostra, apatica e tollerante: Apatia e tolleranza sono le ultime virtù di una società morente (Aristotele)

Premetto che da 13 anni frequento gli incontri ed eventi dell'associazione Germission. La svolta che cambiò in meglio la mia vita sotto ogni aspetto è iniziata con l'adesione a Gerpartner.

Ricordo anni fa, quando Roberto propose le 4D del DISCEPOLATO. Fu per me una benedizione del cielo, mentre alcuni aderirono altri criticarono, giudicarono ed altri ancora lasciarono gli incontri. E' per me incredibile come certi cristiani, credenti e praticanti, non credano alle promesse di Dio!

Hanno magari letto e certamente udito la Parola di Dio, ma non la accolgono: Quel servo che ha conosciuto la volontà del suo padrone e non ha preparato, né fatto nulla per compiere la sua volontà, riceverà molte percosse; ma colui che non l'ha conosciuta e ha fatto cose degne di castigo, ne riceverà poche (Lc 12, 47)

Ho fatto un'ampia ricerca e da nessuna parte ho trovato qualcuno che proponesse un percorso cosi specifico e chiaro in totale ubbidienza alla Parola di Dio: Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli (Mt 28,18)
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla;

su pascoli erbosi mi fa riposare
ad acque tranquille mi conduce.

Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino,
per amore del suo nome.

Se dovessi camminare in una valle oscura,
non temerei alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici;
cospargi di olio il mio capo.
Il mio calice trabocca.

Felicità e grazia mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
e abiterò nella casa del Signore
per lunghissimi anni. (Sal 23)
Pochi mesi dopo la mia conversione, il Signore mi diede

attraverso una persona carismatica una parola profetica specifica e personale.

Questa parola mi ha accompagnato in tutti questi anni.

Tra le altre cose, Dio mi diceva:

Ti ho scelto fra mille e mille, ti ho chiamato per nome,

non ho disdegnato la tua miseria perchè sono un Dio buono, ricco e misericordioso.

Queste parole mi hanno sempre fatto ricordare la chiamata di Geremia:

«Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo,prima che tu uscissi alla luce,

ti avevo consacrato;ti ho stabilito profeta delle nazioni». (Ger 1,5).



Bussando alle porte del ParadisoUn'altra parte della profezia da me ricevuta diceva:

Non guardare alla tua carne fragile che grida,

io ho vinto la debolezza della tua carne. Io ti guardo e ti tengo nel mio cuore,

mio figlio tu sei, mia creatura, credilo!
Solitamente si definisce malattia dell’anima quello stato di disagio, blocco che impedisce il pieno sviluppo della vita disturbando il rapporto di amore verso se stessi e verso il prossimo. Ma cos'è l'anima?

L’anima (in greco psiche) include i pensieri, i ricordi, le emozioni, i sentimenti, la memoria, l’immaginazione, la capacità di ragionamento e l’intelligenza, quello che viene in modo riduttivo definita la "mente".

" L’intero essere vostro, lo spirito, l’anima ed il corpo, sia conservato sano (irreprensibile) ” (I Tessalonicesi 5:23).

Dei tre elementi, lo spirito permette il contatto con Dio. Il corpo permette il contatto diretto con la materia (attraverso i 5 sensi naturali). L'anima si trova fra i due e rende possibile la comunicazione e la cooperazione (positiva) o frattura (negativa) fra lo spirito e il corpo.

"L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito ha esultato in Dio mio salvatore" (Luca 1,46-47)...
L’educazione deve avere come presupposto una grande fiducia verso la persona ed un profondo rispetto per la sua coscienza. La fiducia nasce dalla consapevolezza che ogni persona ha in sé la potenzialità di diventare “una personalità” sia in campo umano che in quello spirituale e dalla speranza che tale potenzialità possa crescere ed emergere. Il rispetto della coscienza nasce dalla consapevolezza che ogni persona è “diversa” l’una dall’altra e che diverso non significa né inferiore né superiore, ma la diversità è cosa molto buona perché ognuno può attingere dall’altro le qualità migliori per arricchire sé stesso, perché in ognuno c’è qualcosa di prezioso che non c’è in nessun altro. Le persone sono ineguali per natura e pertanto non bisogna cercare di renderle uguali perché è la diversità degli uomini, la differenzazione delle loro qualità e delle loro tendenze che costituisce la grande risorsa del genere umano. L’universalità di Dio consiste nella molteplicità infinita dei cammini che conducono a Lui,  ciascuno dei quali è riservato a quel singolo uomo....
La donna più bella. Inizio sempre i miei incontri invitando le persone presenti a ricordarsi l'un l'altro, a voce alta, di essere persone "stupende e meravigliose". Stupende e meravigliose, quindi...bellissime! Per questo desidero condividere la storia della modella e atleta Turia Pitt.

E’ il 2011 quando Turia partecipa alla maratona di 100 km nelle campagne intorno alla città di Kimberly, in Sudafrica. Qui all’improvviso durante la corsa, lei ed altri 5 concorrenti rimangono intrappolati in un incendio divampato all’interno di una gola rocciosa. Non c’è via di fuga, le fiamme avvolgono il gruppo e l’intervento dei soccorsi riesce ad evitare il peggio.

Le ambulanze sfrecciano in direzione dell’ospedale più vicino dove si cerca di fare il possibile per salvare la vita degli atleti feriti. Dopo un lungo periodo in terapia intensiva Turia si risveglia tra le mura della clinica: la sofferenza fisica si mischia a quella psicologica, ha perso l’uso delle dita nella mano destra, il corpo le procura forti dolori ed il volto è completamente ustionato.

La pelle scurita dalle bruciature ha cancellato quasi completamente i suoi lineamenti, gli 800 giorni in ospedale e gli oltre 100 interventi chirurgici non sono bastati a restituirle quel corpo che fino a poco tempo prima dell’incendio le aveva permesso di sfilare sulle passerelle della moda e di gareggiare come sportiva in numerose competizioni...
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