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Il mio punto di vista

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Il mio punto di vista

GerMission- Associazione Gesù è risorto
Pubblicato da Roberto Aita in Le Riflessioni · Martedì 03 Apr 2018
Tags: RobertoAitaGesùRisortoIlmiopuntodivistarisurrezionediCristoRobertoAitaTestimonianzadifedeChiesaSpiritoSantoSignoreoperedelSignore
Il mio punto di vistaOgni testimonianza è importante. Ogni intervento tangibile del Signore nella vita di una persona è significativa. E' significativa in primis per la persona beneficiata e poi per tutti coloro che, conoscendola, ne traggono forza e incoraggiamento.

Ancora oggi vengono sfornati migliaia di sermoni, prediche, omelìe sulla guarigione, avvenuta più di 2000 anni fa, dell'emorroissa nel vangelo (Mc 5,25-34). E' una testimonianza fantastica di fede, dalla quale ancora oggi tutti ne possiamo trarre insegnamenti importantissimi.

Peccato che per questa guarigione, come per altre, in troppe prediche e omelìe si parli spesso di un Gesù del passato, come a voler confinare il potere taumaturgico del Signore "in quei tempi". In realtà la Scrittura ci insegna che: Gesù Cristo è lo stesso, ieri,oggi e per sempre (Eb 13,8). La nostra Associazione, da quando il Signore mise nel mio cuore di fondarla e promuoverla, è denominata "Gesù è risorto", proprio perchè crediamo che Gesù è vivo, risorto e operante nella vita di coloro che Gli credono. Si capisce perché sant’Agostino può dire che “la fede dei cristiani è la risurrezione di Cristo”. Che Cristo sia morto tutti lo credono, anche i pagani, ma che sia risorto, solo i cristiani lo credono, e non è cristiano chi non lo crede.

Io credo, noi crediamo in Gesù Risorto, Vivo e operante oggi. Crediamo che Lui ancora oggi possa salvare, liberare e guarire coloro che confidano in Lui. Crediamo nella persona dello Spirito Santo che conferma la Parola attraverso i segni carismatici della Sua Presenza (Mc 16, 17-20).

Negli anni ho visto e sentito innumerevoli testimonianze delle Sue meraviglie nelle vite di tante persone. Ne abbiamo raccolte tantissime nel Sito Germission (scritte, audio e video) ma queste sono solo una parte delle tante testimonianze udite e riscontrate e che non sono mai state documentate.

Ricondivido la video- testimonianza di Alessandra (già presente nel Sito) perchè è bello sentire il suo punto di vista.

Ora vorrei integrare col mio punto di vista, cioè cosa io provai durante quella preghiera in cui avvenne ciò che Alessandra condivide con gioia. Dalla sua testimonianza ne ricaviamo il suo punto di vista, ora mi permetto di descrivere di quel fatto il mio.

Ricordo quella sera fredda del 21 gennaio. Quella Chiesa in cui venni invitato per la catechesi e la preghiera carismatica di guarigione. Ricordo che dopo la Messa, Padre Gianpietro mi presentò alla numerosa assemblea e dopo un canto di invocazione allo Spirito Santo, condivisi la catechesi dal Vangelo.

Poi la preghiera carismatica. Pregai per l'assemblea e ricevetti dallo Spirito Santo alcune parole nel cuore, come delle locuzioni interiori riguardo delle persone nell'assemblea (che io non potevo conoscere personalmente).  Questo carisma (dono dello Spirito santo) è la Parola di conoscenza. E' una rivelazione dallo Spirito Santo che riguarda il momento presente di una persona o di una situazione; altre volte può riferirsi anche ad una situazione passata per apportare guarigione al presente. Come sempre proferii quelle parole non senza un umano timore. In pubblico è pur sempre un esporsi al giudizio altri e la responsabilità di sbagliare è sempre presente da parte mia.

Ma come un funambolo senza rete di protezione (questa è l'immagine che ho spesso della mia persona durante la preghiera carismatica e nella vita) mi lanciai senza riserve, vincendo ogni umana paura e proferendo quelle parole ispirate dallo Spirito Santo.

Non sapevo nulla umanamente: semplicemente (come sempre)  mi fidavo di Dio e mi abbandonavo a lui. Non sapevo nulla della persona a cui quella parola, che man mano ricevevo dentro di me e che dal microfono proferivo pubblicamente, veniva rivolta. Non sapevo assolutamente nulla. Come sempre. Abbandono in Dio. Fiducia in Lui.

Alessandra (che io non conoscevo) era nell'assemblea. Udì quelle parole. Lei sapeva che io non sapevo nulla di lei. Per questo la Parola di conoscenza toccò il suo cuore. Quando il Signore mi ispirò a dire: " Il Signore guarisce la tua sterilità. Tra 9 mesi avrai un bimbo. Sarà maschio e gli porrai nome MIchele",  lei sentì quelle parole proferite da uno sconosciuto, come parole del Signore per lei. Mi raccontò poi, di aver avvertito sulla sua persona la Presenza dello Spirito Santo con sensazioni anche fisiche.

L'incontro finì. Io rientrai a casa a tarda notte. Come sempre mi accade, io non ricordo MAI le parole che il Signore mi dona nella preghiera. Sono così abbandonato a Lui, che è come "uscire da me stesso", come svuotare il mio ego. Per cui non ricordo mai nulla e questo mi piace. Mi piace molto perchè so che è Lui, solo Lui che opera, non io. Io sono solo uno strumento nelle Sue mani, docile. Io sono il violino e lui il violinista: mai uno Stradivari prenderà il posto di Paganini!

Tre mesi dopo tornai in quella chiesa. Stavo entrando quando una signora bionda, di corsa, venne con impeto a salutarmi e abbracciarmi. Io non sapevo chi fosse. Lei sì, lei sapeva chi ero io (succede spesso così agli incontri). Mi raccontò con gioia della parola ricevuta attraverso di me nel precedente incontro: non riusciva a trattenete l'entusiasmo e le emozioni nel dirmi: sono finalmente in dolce attesa!

Io blaterai qualcosa, un pò imbarazzato e sorpreso perchè non ricordavo assolutamente nulla. Ma sapevo anche che ogni parola di conoscenza non è importante che la ricordi io, quanto che sia ricordata dalla persona interessata, a cui è rivolta, affinchè porti frutto.

Così chiesi ad Alessandra: E come chiamerete il bimbo che nascerà? Lei rispose in modo fermo: Lo chiameremo Michele: così come il Signore ha detto attraverso di te!".

Ci salutammo. Ero felice. Felice per lei, per il marito, per il piccolo Michele che si stava formando nel grembo materno. Ero felice perchè quella parola di conoscenza aveva prodotto quel frutto per cui era stata inviata. Ero felice perchè servivo un Dio che si serve di me, nonostante le mie umane fragilità, per compiere le Sue meraviglie. Michele nacque esattamente 9 mesi dopo l'incontro: il 21 ottobre! Che precisione!

E' la stessa felicità che provo oggi nei vari incontri.

Non solo rievocando Alessandra e Michele, ma ripassando velocemente alla memoria quelle persone che recentemente ho incontrato e mi hanno raccontato altre Sue meraviglie e di cui aspetto la loro testimonianza scritta o video. Anche a queste nuove testimonianze di Gesù Risorto, mi permetterò di raccontare il mio punto di vista.

Venite, guardate le opere del Signore, egli fa sulla terra cose stupende (Sal 46,8)

Roberto Aita


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