Il termine tradizione (dal latino traditiònem deriv. da tràdere = consegnare, trasmettere) può assumere diverse accezioni, fortemente interrelate. E' sinonimo di consuetudine (spesso è utilizzata in tale senso la definizione "tradizioni popolari intendendo la trasmissione nel tempo, all'interno di un gruppo umano, della memoria di eventi sociali o storici, delle usanze, delle credenze religiose, dei costumi.
Volevo qui soffermarmi sulle tradizioni umane a livello religioso. Poniamoci una domanda: essendo tradizioni religiosi consolidate nei secoli e accettate dai più, sono necessariamente buone? A questo proposito lasciamo rispondere il Maestro dei Vangeli:
Così avete annullato la parola di Dio in nome della vostra tradizione. Ipocriti! Bene ha profetato di voi Isaia, dicendo: Questo popolo mi onora con le labbra ma il suo cuore è lontano da me. Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini» (Mt 15,6-9) ...
Volevo qui soffermarmi sulle tradizioni umane a livello religioso. Poniamoci una domanda: essendo tradizioni religiosi consolidate nei secoli e accettate dai più, sono necessariamente buone? A questo proposito lasciamo rispondere il Maestro dei Vangeli:
Così avete annullato la parola di Dio in nome della vostra tradizione. Ipocriti! Bene ha profetato di voi Isaia, dicendo: Questo popolo mi onora con le labbra ma il suo cuore è lontano da me. Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini» (Mt 15,6-9) ...
La parola greca che traduciamo come pigrizia è accidia, ἀκηδία (a = assenza kedos = di attenzione), il che vuol dire indifferenza o negligenza. La pigrizia si esprime con “non mi importa” e trasmette tristezza anziché gioia o entusiasmo per le cose di Dio. Una sorta di letargo, una noia per la quale sembra di non poter provare alcun interesse, energia, gioia o entusiasmo per i doni spirituali. Le persone pigre possono essere entusiaste di molte cose, ma Dio e la fede non sono tra queste.
Anche a livello sociale ci sono molte manifestazioni di pigrizia. Le due più comuni nel mondo moderno sono il secolarismo e il relativismo. Il secolarismo è una forma di pigrizia perchè abbiamo tempo e passione per tutto ciò che non è Dio. Siamo affascinati da molte cose del mondo, ma annoiati e tristi (ovvero pigri) per le cose che riguardano la vita spirituale. Dov'è la gioia? Dov'è lo zelo? Dov'è la fame di Dio? Il relativismo sostiene l'idea che non esista la verità assoluta e molti di coloro che lo praticano si rallegrano per la loro “tolleranza” e “apertura mentale”. Pensano al proprio relativismo come a una virtù. Spesso, però, il relativismo è semplicemente pigrizia camuffata da tolleranza. E' una via d'uscita facile perchè se non esiste una verità, allora non sono obbligato a cercarla né a basare la mia vita su di essa....
Anche a livello sociale ci sono molte manifestazioni di pigrizia. Le due più comuni nel mondo moderno sono il secolarismo e il relativismo. Il secolarismo è una forma di pigrizia perchè abbiamo tempo e passione per tutto ciò che non è Dio. Siamo affascinati da molte cose del mondo, ma annoiati e tristi (ovvero pigri) per le cose che riguardano la vita spirituale. Dov'è la gioia? Dov'è lo zelo? Dov'è la fame di Dio? Il relativismo sostiene l'idea che non esista la verità assoluta e molti di coloro che lo praticano si rallegrano per la loro “tolleranza” e “apertura mentale”. Pensano al proprio relativismo come a una virtù. Spesso, però, il relativismo è semplicemente pigrizia camuffata da tolleranza. E' una via d'uscita facile perchè se non esiste una verità, allora non sono obbligato a cercarla né a basare la mia vita su di essa....
Quando le bugie diventano verità "Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità" (J.Goebbels) La propaganda nazista riusci ad ammaliare un'intera generazione applicando questo principio diabolico. Il controllo delle menti avviene attraverso la manipolazione delle masse. E' un vero e proprio processo "idealizzato e attuato" dai poteri occulti, che attraverso i social media, oggi è più che mai fattibile attraverso l'uso e abuso della tecnologia di massa. E' un vero e proprio "viaggio delle idee" che tende a "normalizzare" e rendere accettabile un tabù (cosa inaccettabile)....
C’è un modello d’ingegneria sociale, The Overton Window («La finestra di Overton»), creato negli anni ’90 da Joseph P. Overton (1960-2003), l’ex vice-presidente del centro d’analisi americano Mackinac Center For Public Policy. Questo modello descrive i passaggi, le “finestre”, attraverso cui passano idee e concetti che inizialmente risultano totalmente inaccettabili: grazie al lavoro di politici, economisti, (pseudo)scienziati, opinion makers, e ovviamente grazie ai media, si modifica l’opinione pubblica e quelle idee e quei concetti e quelle pratiche diventano gradualmente accettabili e poi vengono legalizzati.
Insomma, una nuova idea, inizialmente impensabile (inaccettabile, vietata), pian piano può divenire vietata, ma con delle eccezioni, poi accettabile per alcuni, poi sensata, quindi diffusa (socialmente accettabile) e infine legalizzata(consacrata nella politica statale).
C’è un modello d’ingegneria sociale, The Overton Window («La finestra di Overton»), creato negli anni ’90 da Joseph P. Overton (1960-2003), l’ex vice-presidente del centro d’analisi americano Mackinac Center For Public Policy. Questo modello descrive i passaggi, le “finestre”, attraverso cui passano idee e concetti che inizialmente risultano totalmente inaccettabili: grazie al lavoro di politici, economisti, (pseudo)scienziati, opinion makers, e ovviamente grazie ai media, si modifica l’opinione pubblica e quelle idee e quei concetti e quelle pratiche diventano gradualmente accettabili e poi vengono legalizzati.
Insomma, una nuova idea, inizialmente impensabile (inaccettabile, vietata), pian piano può divenire vietata, ma con delle eccezioni, poi accettabile per alcuni, poi sensata, quindi diffusa (socialmente accettabile) e infine legalizzata(consacrata nella politica statale).
La donna più bella. Inizio sempre i miei incontri invitando le persone presenti a ricordarsi l'un l'altro, a voce alta, di essere persone "stupende e meravigliose". Stupende e meravigliose, quindi...bellissime! Per questo desidero condividere la storia della modella e atleta Turia Pitt.
E’ il 2011 quando Turia partecipa alla maratona di 100 km nelle campagne intorno alla città di Kimberly, in Sudafrica. Qui all’improvviso durante la corsa, lei ed altri 5 concorrenti rimangono intrappolati in un incendio divampato all’interno di una gola rocciosa. Non c’è via di fuga, le fiamme avvolgono il gruppo e l’intervento dei soccorsi riesce ad evitare il peggio.
Le ambulanze sfrecciano in direzione dell’ospedale più vicino dove si cerca di fare il possibile per salvare la vita degli atleti feriti. Dopo un lungo periodo in terapia intensiva Turia si risveglia tra le mura della clinica: la sofferenza fisica si mischia a quella psicologica, ha perso l’uso delle dita nella mano destra, il corpo le procura forti dolori ed il volto è completamente ustionato.
La pelle scurita dalle bruciature ha cancellato quasi completamente i suoi lineamenti, gli 800 giorni in ospedale e gli oltre 100 interventi chirurgici non sono bastati a restituirle quel corpo che fino a poco tempo prima dell’incendio le aveva permesso di sfilare sulle passerelle della moda e di gareggiare come sportiva in numerose competizioni...
E’ il 2011 quando Turia partecipa alla maratona di 100 km nelle campagne intorno alla città di Kimberly, in Sudafrica. Qui all’improvviso durante la corsa, lei ed altri 5 concorrenti rimangono intrappolati in un incendio divampato all’interno di una gola rocciosa. Non c’è via di fuga, le fiamme avvolgono il gruppo e l’intervento dei soccorsi riesce ad evitare il peggio.
Le ambulanze sfrecciano in direzione dell’ospedale più vicino dove si cerca di fare il possibile per salvare la vita degli atleti feriti. Dopo un lungo periodo in terapia intensiva Turia si risveglia tra le mura della clinica: la sofferenza fisica si mischia a quella psicologica, ha perso l’uso delle dita nella mano destra, il corpo le procura forti dolori ed il volto è completamente ustionato.
La pelle scurita dalle bruciature ha cancellato quasi completamente i suoi lineamenti, gli 800 giorni in ospedale e gli oltre 100 interventi chirurgici non sono bastati a restituirle quel corpo che fino a poco tempo prima dell’incendio le aveva permesso di sfilare sulle passerelle della moda e di gareggiare come sportiva in numerose competizioni...
4 dinamiche vincenti
Considera le fortune che hai. Una volta che ti sarai reso conto di quanto vali, tornerai a sorridere, vedrai risplendere il sole, riuscirai finalmente ad andare in contro alla vita come Dio l’aveva intesa per te... con grazia, forza, coraggio e fiducia. Uno dei segreti della vita più importanti e inconfutabili che ho dovuto imparare, nel dolore, è che non puoi nemmeno iniziare a modificare un’esistenza irrimediabilmente fallita, un lavoro monotono e ingrato o una grave situazione finanziaria che sembra condannarti alla sconfitta personale finché non sai apprezzare i beni che già possiedi...
Considera le fortune che hai. Una volta che ti sarai reso conto di quanto vali, tornerai a sorridere, vedrai risplendere il sole, riuscirai finalmente ad andare in contro alla vita come Dio l’aveva intesa per te... con grazia, forza, coraggio e fiducia. Uno dei segreti della vita più importanti e inconfutabili che ho dovuto imparare, nel dolore, è che non puoi nemmeno iniziare a modificare un’esistenza irrimediabilmente fallita, un lavoro monotono e ingrato o una grave situazione finanziaria che sembra condannarti alla sconfitta personale finché non sai apprezzare i beni che già possiedi...
Non rubare. Il settimo comandamento proibisce di prendere o di tenere ingiustamente i beni del prossimo e di arrecare danno al prossimo nei suoi beni in qualsiasi modo. Tutti siamo giustamente pronti a condannare il furto e l'appropriazione indebita.
Ma c'è una dimensione del "non rubare" che non viene menzionata, a volte neppure dai credenti. E' il "rubare" a Dio. Rileggiamo ciò che la Parola di Dio ci insegna:
"Io sono il Signore, non cambio... Ritornate a me e io tornerò a voi, dice il Signore degli eserciti. Ma voi dite: «Come dobbiamo tornare?». Può un uomo frodare Dio? Eppure voi mi frodate e andate dicendo: «Come ti abbiamo frodato?». Nelle decime e nelle primizie" (Malachia 3, 6-8)
Il Signore non cambia. E' lo stesso. Ieri, oggi e per sempre. Ci invita a TORNARE a Lui. Come? Non frodandolo, derubandolo, di COSE che gli appartengono: decime (il 10% di ogni rendita) e primizie (i primi frutti, la parte migliore)
"Onora il Signore con i tuoi averi e con le primizie di tutti i tuoi raccolti; i tuoi granai si riempiranno di grano e i tuoi tini traboccheranno di mosto" (Proverbi 3,9-10) ..
Ma c'è una dimensione del "non rubare" che non viene menzionata, a volte neppure dai credenti. E' il "rubare" a Dio. Rileggiamo ciò che la Parola di Dio ci insegna:
"Io sono il Signore, non cambio... Ritornate a me e io tornerò a voi, dice il Signore degli eserciti. Ma voi dite: «Come dobbiamo tornare?». Può un uomo frodare Dio? Eppure voi mi frodate e andate dicendo: «Come ti abbiamo frodato?». Nelle decime e nelle primizie" (Malachia 3, 6-8)
Il Signore non cambia. E' lo stesso. Ieri, oggi e per sempre. Ci invita a TORNARE a Lui. Come? Non frodandolo, derubandolo, di COSE che gli appartengono: decime (il 10% di ogni rendita) e primizie (i primi frutti, la parte migliore)
"Onora il Signore con i tuoi averi e con le primizie di tutti i tuoi raccolti; i tuoi granai si riempiranno di grano e i tuoi tini traboccheranno di mosto" (Proverbi 3,9-10) ..
Cosa ti trattiene al palo?
Quando ero piccolo adoravo il circo, ero attirato in particolar modo dall'elefante che, come scoprii più tardi, era l'animale preferito di tanti altri bambini. Durante lo spettacolo faceva sfoggio di un peso, una dimensione e una forza davvero fuori dal comune... ma dopo il suo numero, e fino ad un momento prima di entrare in scena, l'elefante era sempre legato ad un paletto conficcato nel suolo, con una catena che gli imprigionava una delle zampe. Eppure il paletto era un minuscolo pezzo di legno piantato nel terreno soltanto per pochi centimetri. e anche se la catena era grossa mi pareva ovvio che un animale del genere potesse liberarsi facilmente di quel paletto e fuggire.
Che cosa lo teneva legato? Chiesi in giro a tutte le persone che incontravo di risolvere il mistero dell'elefante; qualcuno mi disse che l'elefante non scappava perché era ammaestrato... allora posi la domanda ovvia: "se è ammaestrato, perché lo incatenano?". Non ricordo di aver ricevuto nessuna risposta coerente.
Con il passare del tempo dimenticai il mistero dell'elefante e del paletto. Per mia fortuna qualche anno fa ho scoperto che qualcuno era stato tanto saggio da trovare la risposta: l'elefante del circo non scappa perché è stato legato a un paletto simile fin da quando era molto, molto piccolo.
Chiusi gli occhi e immaginai l'elefantino indifeso appena nato, legato ad un paletto che provava a spingere, tirare e sudava nel tentativo di liberarsi, ma nonostante gli sforzi non ci riusciva perché quel paletto era troppo saldo per lui, così dopo vari tentativi un giorno si rassegnò alla propria impotenza. L'elefante enorme e possente che vediamo al circo non scappa perché crede di non poterlo fare: sulla sua pelle è impresso il ricordo dell'impotenza sperimentata e non è mai più ritornato a provare... non ha mai più messo alla prova di nuovo la sua forza... mai più!....
Quando ero piccolo adoravo il circo, ero attirato in particolar modo dall'elefante che, come scoprii più tardi, era l'animale preferito di tanti altri bambini. Durante lo spettacolo faceva sfoggio di un peso, una dimensione e una forza davvero fuori dal comune... ma dopo il suo numero, e fino ad un momento prima di entrare in scena, l'elefante era sempre legato ad un paletto conficcato nel suolo, con una catena che gli imprigionava una delle zampe. Eppure il paletto era un minuscolo pezzo di legno piantato nel terreno soltanto per pochi centimetri. e anche se la catena era grossa mi pareva ovvio che un animale del genere potesse liberarsi facilmente di quel paletto e fuggire.
Che cosa lo teneva legato? Chiesi in giro a tutte le persone che incontravo di risolvere il mistero dell'elefante; qualcuno mi disse che l'elefante non scappava perché era ammaestrato... allora posi la domanda ovvia: "se è ammaestrato, perché lo incatenano?". Non ricordo di aver ricevuto nessuna risposta coerente.
Con il passare del tempo dimenticai il mistero dell'elefante e del paletto. Per mia fortuna qualche anno fa ho scoperto che qualcuno era stato tanto saggio da trovare la risposta: l'elefante del circo non scappa perché è stato legato a un paletto simile fin da quando era molto, molto piccolo.
Chiusi gli occhi e immaginai l'elefantino indifeso appena nato, legato ad un paletto che provava a spingere, tirare e sudava nel tentativo di liberarsi, ma nonostante gli sforzi non ci riusciva perché quel paletto era troppo saldo per lui, così dopo vari tentativi un giorno si rassegnò alla propria impotenza. L'elefante enorme e possente che vediamo al circo non scappa perché crede di non poterlo fare: sulla sua pelle è impresso il ricordo dell'impotenza sperimentata e non è mai più ritornato a provare... non ha mai più messo alla prova di nuovo la sua forza... mai più!....
Mi permetto di porti una domanda: A cosa sei dedicato nella tua vita? Per cosa ti stai sacrificando? In cosa ti stai impegnando? Qual'è la cosa preziosa a cui stai tendendo?
Esiste qualcosa a cui attribuisci tanto valore da sacrificare tutto ciò che avete pur di ottenerlo? "Io ho visto tutto ciò che si fa sotto il sole: ed ecco tutto è vanità, è un correre dietro al vento" (Qoelet 1,14)
Molti sono dediti ai propri obiettivi — denaro, fama, potere o una posizione — è raro che trovare qualcuno che abbia l’ammirevole dedizione di trovare Qui e Ora il Regno di Dio. Gesù illustra in privato ai suoi discepoli: “Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra" (Mt 13,45-46)....
Esiste qualcosa a cui attribuisci tanto valore da sacrificare tutto ciò che avete pur di ottenerlo? "Io ho visto tutto ciò che si fa sotto il sole: ed ecco tutto è vanità, è un correre dietro al vento" (Qoelet 1,14)
Molti sono dediti ai propri obiettivi — denaro, fama, potere o una posizione — è raro che trovare qualcuno che abbia l’ammirevole dedizione di trovare Qui e Ora il Regno di Dio. Gesù illustra in privato ai suoi discepoli: “Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra" (Mt 13,45-46)....
Perdono, guarigione e riconciliazione : parole forti che possono cambiare la vita di ognuno di noi..
Non sono cresciuta in una famiglia serena. Tutt'altro. Ho avuto un padre che era morbosamente geloso di mia madre (facendola soffrire parecchio per questo) e in più, cosa ancor più grave, ha avuto per me delle attenzioni sessuali (da ragazzina e poi da sposata). Con mio marito ho taciuto, mia madre sapeva della cosa io l'avevo informata) ma non sapeva come intervenire (era soggiogata, sottomessa e paurosa di mio padre autoritario).
Sono passati degli anni. Tanti. Il rapporto con mio padre, a causa di queste situazioni era sempre stato freddo. Poi ho incontrato Roberto, anni fa, e mi ha parlato del perdono. Del perdono come decisione e non frutto di uno stato emotivo. Tra le lacrime ho pregato Gesù e ho nel mio cuore perdonato mio padre.
In ogni caso tra noi vi era sempre quel muro, quella distanza. Mio papà è diventato anziano, poi vecchio....
Non sono cresciuta in una famiglia serena. Tutt'altro. Ho avuto un padre che era morbosamente geloso di mia madre (facendola soffrire parecchio per questo) e in più, cosa ancor più grave, ha avuto per me delle attenzioni sessuali (da ragazzina e poi da sposata). Con mio marito ho taciuto, mia madre sapeva della cosa io l'avevo informata) ma non sapeva come intervenire (era soggiogata, sottomessa e paurosa di mio padre autoritario).
Sono passati degli anni. Tanti. Il rapporto con mio padre, a causa di queste situazioni era sempre stato freddo. Poi ho incontrato Roberto, anni fa, e mi ha parlato del perdono. Del perdono come decisione e non frutto di uno stato emotivo. Tra le lacrime ho pregato Gesù e ho nel mio cuore perdonato mio padre.
In ogni caso tra noi vi era sempre quel muro, quella distanza. Mio papà è diventato anziano, poi vecchio....
Noi siamo il nostro nemico. Quale futuro?
Antefatto. Mi trovavo negli USA nel 2004 con Loira e parlavo a conoscenti di Oriana Fallaci e del suo libro "La rabbia e l'orgoglio". Erano ignari di lei e del libro, per cui entrai in una libreria e ne acquistai una copia di: "The rage and pride" che donai incoraggiandone la lettura. La Fallaci, una donna atea stava "profetizzando" sull'Europa, l'Eurabia.
Oggi. Non ho voluto commentare sul blog "Je suis Charlie" e i fatti di Parigi. Ho la netta sensazione che in Occidente stiamo vedendo, con sfumature diverse, il nemico fuori di noi. Io penso che invece il pericolo numero uno non è l'islamismo o la Jihad, ma il pericolo siamo noi! "Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito"....
Antefatto. Mi trovavo negli USA nel 2004 con Loira e parlavo a conoscenti di Oriana Fallaci e del suo libro "La rabbia e l'orgoglio". Erano ignari di lei e del libro, per cui entrai in una libreria e ne acquistai una copia di: "The rage and pride" che donai incoraggiandone la lettura. La Fallaci, una donna atea stava "profetizzando" sull'Europa, l'Eurabia.
Oggi. Non ho voluto commentare sul blog "Je suis Charlie" e i fatti di Parigi. Ho la netta sensazione che in Occidente stiamo vedendo, con sfumature diverse, il nemico fuori di noi. Io penso che invece il pericolo numero uno non è l'islamismo o la Jihad, ma il pericolo siamo noi! "Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito"....