La Bellezza salverà il mondo?
Pubblicato da Roberto Aita in Le Riflessioni · Martedì 03 Apr 2018 · 4:15
Tags: Roberto, Aita, Bob, Dylan, mostra, di, quadri, ottocento, novecento, La, Bellezza, salverà, il, mondo, poeti, tradurre, in, arte, Tribute, to, Cohen, elogio, alla, follia, Salmo, 136
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Bob Dylan è un poeta? Dylan è senz’altro un poeta, ma non dello stesso genere a cui potrebbero appartenere T.S. Eliot o Montale. È un poeta perché ha inserito nel suo medium, che è quello della canzone, tutta la forza della poesia, del simbolismo, del modernismo di fine Ottocento e del Novecento... Certo Dylan è anche un narratore, ed è forse più narratore che poeta: ha scritto dei versi bellissimi, ma soprattutto ha inventato storie e ha inventato un modo di raccontarle in canzone. Ha preferito creare delle situazioni allusive o, certe volte, circolari, in cui la storia, una volta sentita, ci lascia sempre qualcosa di non ancora spiegato, ci fa venir voglia di riascoltare la canzone, perché non ci ha detto tutto al primo ascolto.
Nell’immaginario di Dylan quanto è forte l’influenza dei testi biblici? Dylan è sempre stato un lettore della Bibbia, per alcuni anni l’ha considerata una fonte letteraria di metafore e suggestioni. Poi ha avuto una conversione verso una forma di cristianesimo evangelico americano, che è durata un paio d’anni; quindi ha avuto un ritorno alla fede ebraica e attualmente il suo rapporto con la religione è mediato nelle forme di religiosità della canzone popolare. La Bibbia è il grande codice della narrativa occidentale, serbatoio della storia della caduta e della redenzione. Dylan non sfugge a questa strategia di caduta e redenzione, la sua opera potrebbe essere letta come una sorta di ripetizione della Bibbia, una grande storia di ritorno al paradiso perduto (fine)
A mio parere il Nobel per la poesia andrebbe alla Bibbia, a Dio. E' Lui, tra le altre cose, il Poeta per eccellenza. Basta leggere i Salmi o i Libri Sapienziali delle sacre Scritture e trovarci vette liriche irraggiungibili. Per questo non mi stupisco del fatto che tanti poeti e non solo Dylan, abbiano da sempre attinto più o meno direttamente dalle fonti bibliche l'ispirazione per tradurre in arte, non solo poetica, ma anche visiva e musicale la loro espressione più intima.
Sono stato invitato due mesi fa a esporre due opere alla Biennale d'Arte Rosso di Maggio a Gattinara (VC)
Ho aderito con gioia, decidendo di esporre 2 opere che si rifanno alla contaminazione artistica tra pittura, musica e Bibbia. Le opere sono accompagnate da citazioni poetiche.

E morte non avrà dominio
E i morti saranno uno
Con l'uomo nel vento e la luna occidentale,
Quando le loro ossa saranno scarnificate e dissolte,
avranno stelle ai gomiti e ai piedi;
Per quanto impazziti saranno savi

Sui fiumi di Babilonia,
là sedevamo piangendo
al ricordo di Sion.
Ai salici di quella terra
appendemmo le nostre cetre.
Là ci chiedevano parole di canto
Per Dostoevskij la contemplazione della Madonna di Raffaello era la sua terapia personale, perché senza di questa avrebbe disperato degli uomini e di se stesso, davanti ai tanti problemi che vedeva. Nelle sue opere ha descritto persone cattive distruttive e altre che vivevano immerse negli abissi della disperazione. “Sicuramente non possiamo vivere senza pane, ma anche esistere senza bellezza” è impossibile, ripeteva. Bellezza è più che estetica; possiede una dimensione etica e religiosa. Lui vedeva in Gesù un seminatore di bellezza. “Lui è stato un esempio di bellezza e l’ha impianta nell’anima delle persone affinché attraverso la bellezza tutti diventino fratelli tra di loro”. (Leonardo Boff)
"La Bellezza salverà il mondo" scrive Dostoevskij. San Paolo invita i cristiani a scegliere quei valori che sono belli e coi quali si concretizza la rivelazione dell'amore di Dio " Tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri. (Fil 4,8-9).
Roberto Aita
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