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Web dipendenza e...Digiuno Tecnologico

Ormai è un fenomeno che sta contagiando un po' tutti: i bambini e genitori web dipendenti . Li chiamano generazione 2.0, forse siamo già alla generazione 3.0 . Il vero problema è quello che sta coinvolgendo la nostra società rendendola in tutto dipendente, come comunicazione, dal web e dai social network . L'unica comunicazione, quella autentica, quella all'interno del nucleo famigliare, sta invece regredendo.
Una volta per i bambini c’erano le bambole, il pallone, le macchinine. Tanti stavano con i nonni e apprendevano la manualità nello svolgere alcuni lavoretti, ad esempio raccogliere la verdura, bagnare le piante, dar da mangiare agli animali da cortile.
Altri bambini sviluppano interessi per il disegno o la lettura.
Oggi alcuni bambini non sanno neanche che le mele si raccolgono dal melo, ma pensano che crescono nel supermercato, o tante altre assurdità .
Poi dagli anni '80 si è fatta largo un’altra tipologia di gioco in grado stimolare allo stesso modo la mente dei bambini: i videogames. L’ultima grande rivoluzione nel tempo libero dei più piccoli, infine, è stata l’arrivo di internet: i ragazzi oggi trascorrono molto tempo online davanti al pc, allo smartphone o al tablet. L’imperativo è partecipare, condividere le proprie esperienze, in due parole “essere social”...
Bruno Pramaggiore | 01 Apr 2018

Gli artigiani sono la poesia di un paese

Oggi inizio il mio articolo con una citazione del poeta G. Zanella (di Chiampo- VI). Ha scritto che gli artigiani sono la poesia di un paese ; un paese senza artigiani è un paese senza poesia.
Ricordo con nostalgia le vie del centro del mio paese quando passeggiando i piccoli artigiani che riparavano ogni cosa, dalle scarpe alle pentole, il barbiere, il panettiere, il fabbro ecc..affacciati sulla porta ti salutavano, con un cenno del capo o alzando la mano.
Adesso passo e vedo i loro negozi chiusi e vuoti, non c'è più poesia, hanno dovuto chiudere.........
La società consumistica ha cancellato la poesia dai nostri paesi, ma non solo questo, ha cancellato anche il dialogo, il saper vivere i momenti belli della giornata, il condividere gioie e dolori con i famigliari o le persone a noi care.
Passeggiando non incontri più persone che ti salutano e sorridono, persone con cui scambiare qualche parola.Tutti che camminano velocemente parlando al telefono o a testa bassa che digitano messaggi.
Silvano Dal Grande | 01 Apr 2018
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